Ricerca libera
13-02-2024
Cari lettori, siamo proprio arrivati alla frutta!
Abbiamo appreso con la solita cinica indifferenza che una giovane madre in carriera spara in testa a suo figlio, che dorme, e poi si toglie la vita.
Su queste pagine siamo inclini ad osservare i fenomeni sociali non dall’esterno, a questo ci pensano i media, ma dall’interno cioè dal punto di vista della radice, del fenomeno che evince, allo scopo spronare le coscienze circa l’urgenza di una seria riflessione e comprensione dell’attuale dramma umano.
La tendenza è quella di rimanere spettatori immobili di fronte a tutto ciò che accade, ma “svegliamoci” spegniamo il cellulare e rendiamoci conto che siamo invece noi tutti gli autori, i registi e gli attori di detto dramma.
Quando una madre uccide il proprio figlio, o un figlio uccide il genitore, o un fratello il proprio fratello, o un coniuge il proprio coniuge; quando l’adulto autorevole ( nelle case, nelle scuole, nei collegi, negli ambienti sportivi e persino negli asili nido) abusa e violenta i piccoli gli stessi che dovrebbe invece proteggere ed accudire con amore; quando la forza giovanile abbandonata a se stessa e collocata a distanza dalle generazioni che la precedono, stordita volutamente da fiumi di alcool, di droghe, di notti violente, di una finta appartenenza al fantasmatico mondo della rete, per non soffocare ad opera di una maligna noia mortale; quando la lotta quotidiana dei capobranco, dalla formica al rinoceronte, è basata solo sulla bramosia di potere e di danaro;< quando consapevolmente si uccide la madre terra per incuria, abbandono, speculazione e menefreghismo vuol dire che siamo arrivati al capolinea, ovvero la dove tutti dovranno “scendere”. L’uomo ha perso la capacità di amare,ovvero ogni forma di Valori e come un fantoccio si muove spinto solo dalla “direzione del vento che tira”. Chiediamoci: ma perché i “burattinai” non parlano mai e non prendono atto di questo grave sfacelo morale e sociale? Perché i politici e tutti quelli investiti di potere decisionale nelle posizioni di comando non si rendono conto (o fanno finta) che la vita del paese, della famiglia e della persona è diventata un inferno invivibile e un ambiente tossico a causa l’accumulo di una immane quantità di azioni umane (quelle dei così detti potenti) divenute materiale putrefatto e dove le esalazioni stanno avvelenando il pianeta, il cuore e la mente di tutti?
Su queste pagine siamo inclini ad osservare i fenomeni sociali non dall’esterno, a questo ci pensano i media, ma dall’interno cioè dal punto di vista della radice, del fenomeno che evince, allo scopo spronare le coscienze circa l’urgenza di una seria riflessione e comprensione dell’attuale dramma umano.
La tendenza è quella di rimanere spettatori immobili di fronte a tutto ciò che accade, ma “svegliamoci” spegniamo il cellulare e rendiamoci conto che siamo invece noi tutti gli autori, i registi e gli attori di detto dramma.
Quando una madre uccide il proprio figlio, o un figlio uccide il genitore, o un fratello il proprio fratello, o un coniuge il proprio coniuge; quando l’adulto autorevole ( nelle case, nelle scuole, nei collegi, negli ambienti sportivi e persino negli asili nido) abusa e violenta i piccoli gli stessi che dovrebbe invece proteggere ed accudire con amore; quando la forza giovanile abbandonata a se stessa e collocata a distanza dalle generazioni che la precedono, stordita volutamente da fiumi di alcool, di droghe, di notti violente, di una finta appartenenza al fantasmatico mondo della rete, per non soffocare ad opera di una maligna noia mortale; quando la lotta quotidiana dei capobranco, dalla formica al rinoceronte, è basata solo sulla bramosia di potere e di danaro;< quando consapevolmente si uccide la madre terra per incuria, abbandono, speculazione e menefreghismo vuol dire che siamo arrivati al capolinea, ovvero la dove tutti dovranno “scendere”. L’uomo ha perso la capacità di amare,ovvero ogni forma di Valori e come un fantoccio si muove spinto solo dalla “direzione del vento che tira”. Chiediamoci: ma perché i “burattinai” non parlano mai e non prendono atto di questo grave sfacelo morale e sociale? Perché i politici e tutti quelli investiti di potere decisionale nelle posizioni di comando non si rendono conto (o fanno finta) che la vita del paese, della famiglia e della persona è diventata un inferno invivibile e un ambiente tossico a causa l’accumulo di una immane quantità di azioni umane (quelle dei così detti potenti) divenute materiale putrefatto e dove le esalazioni stanno avvelenando il pianeta, il cuore e la mente di tutti?