Ricerca libera
08-02-2024
Giovani: tutte le spie segnano rosso
Quanto andremo a considerare rischia di essere etichettato come una pagina di storia sbiadita e nostalgica. E invece no, è una pagina severa e attuale che intende documentare ed evidenziare una subdola eutanasia culturale e valoriale lentamente praticata da ignobili individui mentalmente incapaci ed egoisti che popolano e governano l’attuale società decadente, irresponsabile e incosciente. Le leggi della vita sono sempre le stesse nei secoli.
Non vogliamo annoiarvi trattando dei vari “tumori maligni dell’animo umano” che affliggono il nostro quotidiano quali : tragedie famigliari; tragedie sociali; degrado; malcostume; abusi vari; omissioni e reati a raffica come fossimo in trincea no, vogliamo invece parlare del problema dei giovani, dei ragazzi e dei bambini, nonché di tutti quegli adulti alle loro spalle e il loro mal fare confuso, irresponsabile e arrogante i quali, titolari di cattedra nei presidi dell’educazione, “beggiano il cartellino” da genitore o educatoree se ne vanno a fare altro. Sottolineiamo che tale ridotto popolo giovanile costituirà la popolazione adulta e la società di domani, ma anche i risultati del nostro “fare ed agire”. Approssimando possiamo distinguere i giovani in due categorie dove nella prima troviamo quelli più solidi, gli impegnati, i determinati, quelli capaci di volere e capaci sacrificio che ormai adulti e con progetti chiari nella mente ripiegano nell’espatrio o nell’anarchia mentale per non rischiare di essere risucchiati e ingoiati dal sistema distruttivo e depresso del proprio paese; i secondi sono i soli, gli scarsi, i digiuni di “buono”, gli incerti, i rassegnati e quelli che subiscono rabbiosi e scontenti e pertanto facilmente reclutabili nelle frange malsane del sistema stesso.
Poi ci sono i ragazzi, o adolescenti, con storie dense di multi traumi giovanili ovviamente ignorate, i figli di quei genitori incantati dai falsi valori e dai falsi simboli del valore personale o i figli degli arrivisti (totalmente ignari circa la meta verso la quale si affannano),e ancora i figli degli affamati di libertà personale che emulano stili di vita adolescenziali, e i figli di quelli che cercano su internet come risolvere i problemi con i figli o con il partner. Non sono poi da trascurare i genitori opprimenti quelli che assillano i figli con imperativi doveristici: (tu devi così, tu devi colà!non devi questo, non devi quell’altro!) i quali come proprietari dispotici anelano luce personale attraverso le pretese prestazioni eccellenti dei propri figli.
Molti di questi ragazzi sono gli eccitati o i depressi, altri i fragili e con personalità dipendente,
altri ancora sono i trasgressivi e i bugiardi, sono i rabbiosi col muso lungo e la porta della stanza
sempre chiusa perennemente incollati alla rete. Poco impegnati, incostanti, sempre stanchi
amanti del “far tardi”, del far nulla e dello sballo. Per non parlare dei bulli e la delinquenza
minorile. Molti di questi, emulando gli adulti, sono alla ricerca di soldi facili correndo il rischio di
cadere ingenuamente nella rete scucita della prostituzione o dello spaccio o altro; altri a causa
di modelli identificativi di riferimento, sbiaditi o assenti, si ritrovano vittime di una identità di
genere confusa o deviata. Non dialogano in famiglia, seguono la cultura del branco e le risposte
della rete.
E poi i bambini. I bambini, come fiori nel grande prato della vita, sono belli, fragili e vulnerabili;
sono manovrabili, plasmabili, assoggettabili, ma soprattutto ego-centrici caratteristica innata,
questa, che li porta a tradurre ogni esperienza in un risultato del proprio SE: sono cattivo, non
valgo, è colpa mia, non sono amabile e altre simili. Cognizioni auto svalutative queste che
inevitabilmente costituiranno la base psichica inibente (o edificante) di tutta la propria esistenza.
I nostri bimbi, proprio come oggetti, o vengono idolatrati perché danno lustro al proprietario
(come capita nelle prestazioni scolastiche, nelle prestazioni sportive o quelle artistiche) oppure
slealmente parcheggiati o affidati ai vari operatori dell’infanzia poiché la tendenza in voga è
ormai quella di pensare soprattutto a se stessi.
Raramente i nostri bimbi o ragazzini crescono in famiglie amorevoli, solide e serene con genitori
convinti e pienamente responsabili nel loro ruolo di “essere genitore ed essere famiglia”.
Sempre più spesso oggi subiscono il dramma delle separazioni, sono vittime di maltrattamenti
ed abusi, alcune volte vengono dimenticati in macchina, o a scuola o altrove o affidati a
sciagurati supplenti di dubbie capacità. E, volutamente, ignoriamo quale tipo di esperienze
riguarderà quei figli con figure genitoriali ambigue, confondenti e mutilanti quali i piccoli delle
cosi dette coppie formate da due madri oppure due padri.
In nostri piccoli già dall’età della scuola primaria mostrano segni di disagio e anomalie
comportamentali: bullismo infantile, erotizzazione precoce, bugie, mancanza di capacità di
concentrazione spesso confusa col disturbo dislessico, chiusura emotiva ed ansietà, aggressività verbale e fisica, mancanza di serena ingenuità, emulazione prematura di atteggiamenti adulti. Le spie continuano a segnare rosso da un pezzo, se non facciamo un pieno di sani intenti e sani sentimenti rischiamo un pericoloso effetto bumerang di massa.
Non vogliamo annoiarvi trattando dei vari “tumori maligni dell’animo umano” che affliggono il nostro quotidiano quali : tragedie famigliari; tragedie sociali; degrado; malcostume; abusi vari; omissioni e reati a raffica come fossimo in trincea no, vogliamo invece parlare del problema dei giovani, dei ragazzi e dei bambini, nonché di tutti quegli adulti alle loro spalle e il loro mal fare confuso, irresponsabile e arrogante i quali, titolari di cattedra nei presidi dell’educazione, “beggiano il cartellino” da genitore o educatoree se ne vanno a fare altro. Sottolineiamo che tale ridotto popolo giovanile costituirà la popolazione adulta e la società di domani, ma anche i risultati del nostro “fare ed agire”. Approssimando possiamo distinguere i giovani in due categorie dove nella prima troviamo quelli più solidi, gli impegnati, i determinati, quelli capaci di volere e capaci sacrificio che ormai adulti e con progetti chiari nella mente ripiegano nell’espatrio o nell’anarchia mentale per non rischiare di essere risucchiati e ingoiati dal sistema distruttivo e depresso del proprio paese; i secondi sono i soli, gli scarsi, i digiuni di “buono”, gli incerti, i rassegnati e quelli che subiscono rabbiosi e scontenti e pertanto facilmente reclutabili nelle frange malsane del sistema stesso.
Poi ci sono i ragazzi, o adolescenti, con storie dense di multi traumi giovanili ovviamente ignorate, i figli di quei genitori incantati dai falsi valori e dai falsi simboli del valore personale o i figli degli arrivisti (totalmente ignari circa la meta verso la quale si affannano),e ancora i figli degli affamati di libertà personale che emulano stili di vita adolescenziali, e i figli di quelli che cercano su internet come risolvere i problemi con i figli o con il partner. Non sono poi da trascurare i genitori opprimenti quelli che assillano i figli con imperativi doveristici: (tu devi così, tu devi colà!non devi questo, non devi quell’altro!) i quali come proprietari dispotici anelano luce personale attraverso le pretese prestazioni eccellenti dei propri figli.
Molti di questi ragazzi sono gli eccitati o i depressi, altri i fragili e con personalità dipendente,
altri ancora sono i trasgressivi e i bugiardi, sono i rabbiosi col muso lungo e la porta della stanza
sempre chiusa perennemente incollati alla rete. Poco impegnati, incostanti, sempre stanchi
amanti del “far tardi”, del far nulla e dello sballo. Per non parlare dei bulli e la delinquenza
minorile. Molti di questi, emulando gli adulti, sono alla ricerca di soldi facili correndo il rischio di
cadere ingenuamente nella rete scucita della prostituzione o dello spaccio o altro; altri a causa
di modelli identificativi di riferimento, sbiaditi o assenti, si ritrovano vittime di una identità di
genere confusa o deviata. Non dialogano in famiglia, seguono la cultura del branco e le risposte
della rete.
E poi i bambini. I bambini, come fiori nel grande prato della vita, sono belli, fragili e vulnerabili;
sono manovrabili, plasmabili, assoggettabili, ma soprattutto ego-centrici caratteristica innata,
questa, che li porta a tradurre ogni esperienza in un risultato del proprio SE: sono cattivo, non
valgo, è colpa mia, non sono amabile e altre simili. Cognizioni auto svalutative queste che
inevitabilmente costituiranno la base psichica inibente (o edificante) di tutta la propria esistenza.
I nostri bimbi, proprio come oggetti, o vengono idolatrati perché danno lustro al proprietario
(come capita nelle prestazioni scolastiche, nelle prestazioni sportive o quelle artistiche) oppure
slealmente parcheggiati o affidati ai vari operatori dell’infanzia poiché la tendenza in voga è
ormai quella di pensare soprattutto a se stessi.
Raramente i nostri bimbi o ragazzini crescono in famiglie amorevoli, solide e serene con genitori
convinti e pienamente responsabili nel loro ruolo di “essere genitore ed essere famiglia”.
Sempre più spesso oggi subiscono il dramma delle separazioni, sono vittime di maltrattamenti
ed abusi, alcune volte vengono dimenticati in macchina, o a scuola o altrove o affidati a
sciagurati supplenti di dubbie capacità. E, volutamente, ignoriamo quale tipo di esperienze
riguarderà quei figli con figure genitoriali ambigue, confondenti e mutilanti quali i piccoli delle
cosi dette coppie formate da due madri oppure due padri.
In nostri piccoli già dall’età della scuola primaria mostrano segni di disagio e anomalie
comportamentali: bullismo infantile, erotizzazione precoce, bugie, mancanza di capacità di
concentrazione spesso confusa col disturbo dislessico, chiusura emotiva ed ansietà, aggressività verbale e fisica, mancanza di serena ingenuità, emulazione prematura di atteggiamenti adulti. Le spie continuano a segnare rosso da un pezzo, se non facciamo un pieno di sani intenti e sani sentimenti rischiamo un pericoloso effetto bumerang di massa.